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"Apriti, Sesamo!". È questa la formula magica con cui nella fiaba di Alì Babà e i quaranta ladroni la roccia si apre e dischiude una caverna piena d'oro e di pietre preziose a cui possono liberamente accedere per impadronirsene soltanto coloro che sono in possesso della mitica "password". La metafora è di facile decifrazione: la roccia che nasconde i tesori è la superficie del corpo umano, che, con la sua opacità, nasconde nelle cavità interne (la caverna) gli immensi tesori di informazioni dei suoi organi, ciascuno dei quali è sede di specifiche funzioni e, purtroppo, di specifiche malattie. La medicina si è resa conto ben presto della necessità di trovare i mezzi per arrivare a conoscere l'interiorità del corpo e, successivamente, di poter raggiungere questo scopo in soggetti viventi. Con un'accelerazione progressivamente crescente, lungo un periodo di almeno venticinque secoli, il viaggio si è compiuto, e l'obbiettivo è stato raggiunto. L'autore ha tentato di ricostruire questo percorso ponendo molta attenzione a non sconfinare dal tema.